1. Il progetto Appeace
Lo scorso novembre è partito a Montescudo, nell’entroterra riminese, il progetto europeo Appeace: War Places/Peace Citizens. Il progetto, di durata triennale, intende promuovere una cultura di pace a partire dalla valorizzazione di luoghi duramente colpiti dai conflitti del Novecento. Il comune di Montescudo è l’ente promotore del progetto e coordina gli altri partner italiani, tutti compresi nel circondario riminese: i comuni di Gemmano e Montegridolfo, l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini, il Museo della Linea dei goti di Montegridolfo. Come partner associato si è aggiunta anche la Repubblica di San Marino: partecipazione particolarmente significativa, poiché la città-stato del Titano ha siglato, con l’adesione ad Appeace, la sua prima presenza a un’iniziativa di respiro europeo. Gli altri partner del progetto sono i comuni di Sandanski in Bulgaria, di Usti nad Labem in Repubblica Ceca, il Museo Memorial del Exilio di La Jonquera in Spagna, l’In Flanders Fields Museum di Ypres in Belgio, il Museo della Liberazione nazionale di Maribor in Slovenia, l’organizzazione Dimofelia di Kavala in Grecia e il Museo storico di Sarajevo in Bosnia Erzegovina. A questi va aggiunta la partecipazione del Centro studi sull’emigrazione della Repubblica di San Marino come partner associato, presente durante le attività italiane. In totale, undici partner provenienti da otto paesi differenti, tutti quanti accomunati dall’avere attraversato i grandi conflitti bellici del XX secolo: dalle guerre balcaniche del 1911-13 alla guerra civile nella ex-Jugoslavia, passando per la guerra civile spagnola e i due conflitti mondiali.
Il progetto ha ottenuto l’appoggio del programma europeo Europe for Citizens: lo scopo dell’iniziativa è costruire una rete europea di cittadinanza attiva che condivida la fattiva volontà di creare e valorizzare una cultura improntata alla pace attraverso la conoscenza degli orrori delle guerre che sconvolsero quei luoghi. Guerre diverse, ma che hanno accomunato queste città nella stessa esperienza e nella medesima volontà di ricordare le tragedie dei conflitti affinché simili scenari non si ripresentino nuovamente.
L’iniziativa prende forma principalmente attraverso la partecipazione di delegazioni dei partner europei citati a eventi di tre giorni, organizzati a turno nelle città che hanno aderito ad Appeace. Un’occasione per osservare il lavoro che viene svolto in contesti europei diversi ma simili nelle tematiche trattate, e per venire a contatto con esperti del settore di differente formazione. Il confronto delle diverse realtà europee e dalla loro interazione permette di arricchire la propria esperienza di ricerca storica e di progettazione educativa e culturale, per poi trasporla in nuovi stimoli per la diffusione di una cittadinanza attiva, memore della propria storia e incline a favorire e incrementare una cultura di pace.
I luoghi di memoria hanno una funzione fondativa nel sentimento di ogni comunità nazionale. Valorizzare una loro fruizione rafforza le basi sociali. Trovare i punti in comune con altre popoli conduce ad ampliare i propri orizzonti e a scoprire ciò che unisce, educando così alla pace. Perché visitare cimiteri di guerra e luoghi della memoria? Antoine de Saint-Exupéry diceva di non voler parlare con chi scrive la storia, ma con chi soffre per la storia. Il messaggio che viene dai luoghi di guerra è proprio questo: i conflitti sono sempre uno di quei momenti nella storia dei popoli che più sedimentano lacerazioni e identità collettive di lungo periodo. Farsi carico del peso del passato è importante per ogni cittadino, e non solo per gli “addetti ai lavori”.
2. Montescudo, novembre 2014
Il primo evento di Appeace si è svolto dal 20 al 22 novembre 2014 in Italia. I partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare i luoghi della memoria della seconda guerra mondiale, teatro della battaglia della Linea gotica fra Montescudo, Montegridolfo, Gemmano, Rimini e la Repubblica di San Marino. Le delegazioni europee hanno dunque potuto vedere la Chiesa della pace di Trarivi di Montescudo, il Museo della Linea dei Goti, i rifugi di San Marino, e hanno preso parte a una sessione del convegno internazionale Comunità in guerra sull’Appennino: la linea Gotica tra storia e politiche della memoria, che si stava svolgendo negli stessi giorni a Rimini. Non sono mancate alcune visite ai cimiteri di guerra presenti nella zona riminese della Linea Gotica: il Coriano Ridge War Cemetery, dove riposano più di 1900 soldati alleati, e il Cimitero greco di Riccione, che ospita 114 soldati del 3° battaglione greco. È stato inoltre organizzato un trekking tra i rifugi utilizzati dai civili durante la guerra a Gemmano: modalità, quest’ultima, per avvicinare alla storia un numero sempre più nutrito di persone, dagli appassionati della disciplina ai semplici sportivi.
3. Sandanski, marzo 2015
Il secondo appuntamento si è svolto presso la città bulgara di Sandanski dal 26 al 28 marzo 2015. Grazie alla vicinanza col confine macedone e greco, le visite hanno interessato cimiteri di guerra e luoghi della memoria di ben tre nazioni – Bulgaria, Macedonia e Grecia – ancora oggi non pienamente pacificate col loro passato: basti pensare ai diversi modi tuttora utilizzati per designare il territorio macedone, da Former Yugoslav Republic of Macedonia (Fyrom) a Macedonia. Si è così dato spazio alle differenze culturali e religiose, visitando luoghi di memoria delle guerre balcaniche e dei conflitti mondiali, offrendo un’occasione per conoscere un paese europeo ancora poco considerato dalle rotte del turismo culturale. Le delegazioni europee hanno visitato i monumenti della Prima e Seconda guerra mondiale, Rupel e Doiran in Grecia, il cimitero di Sandanski con le tombe dei soldati tedeschi, il cimitero bulgaro a Novo Selo in Macedonia. L’ultima giornata è stata dedicata all’antico monastero di Rozhen, centro culturale, religioso e artistico, che ha attraversato quasi incolume sette secoli di storia.
4. Appeace prosegue
Nel corso dei primi due eventi sono emersi sensibilità e punti di vista diversi sui modi di leggere il passato: per esempio, la presenza di stereotipi e luoghi comuni sulle caratteristiche delle popolazioni i cui rappresentanti partecipavano alle attività. Ancora oggi permangono diffidenze e stereotipi nei confronti dei vari popoli che si sono combattuti reciprocamente durante le guerre del Novecento. Queste memorie divise sono emerse attraverso i momenti di confronto comune, che hanno rivelato la persistenza di rancori legati ai traumi del passato. Peraltro, lo scopo del progetto Appeace è anche quello di affrontare queste divergenze per arrivare a una gestione pacifica dei conflitti assegnato a luoghi della memoria per giungere a una memoria europea condivisa. In questo modo i luoghi di memoria non vengono più concepiti solo come sacrari che alimentano la ritualità ufficiale, ma vengono valorizzati e utilizzati come centro di iniziative dinamiche, di proposte concrete, di attività di comunicazione e di scambio tra i popoli.
I prossimi eventi previsti dal progetto si svolgeranno in Spagna, Slovenia, Repubblica Ceca e Belgio. L’appuntamento conclusivo si terrà nuovamente in Italia, nell’entroterra riminese, nell’agosto 2016 e rappresenterà un’ulteriore occasione per continuare a costruire, attraverso una comune memoria storica, una cittadinanza europea consapevole e volta a una cultura di pace.
Risorse
- Appeace
- https://appeace.wordpress.com/
- Appeace Italia
- https://plus.google.com/116563010795969372571/posts
- Appeace - Pagina Facebook
- https://www.facebook.com/pages/Appeace-war-places-peace-citizens/816372335095353