Il 20 settembre 2013 presso la sala del Consiglio della provincia di Rimini è stato presentato il corposo volume Walter Ceccaroni. Scritti 1948-1980, primo risultato del progetto di ricerca “La costruzione di una città turistica. Walter Ceccaroni: sindaco e primo assessore regionale al Turismo (1948-1980)” promosso dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini. Il libro, curato da Davide Bagnaresi e Gianluca Calbucci, raccoglie una selezione dei principali interventi di Ceccaroni, sindaco di Rimini quasi ininterrottamente tra il 1948 e il 1970, poi primo assessore con delega al turismo nella Giunta regionale.

Nato a Cesena nel 1921, Walter Ceccaroni si iscrisse al Partito comunista clandestino nel 1943 e partecipò attivamente alla Resistenza. Fece il suo ingresso nella politica riminese nel 1946, come consigliere, e divenne primo cittadino della città nel 1948. Con alcune parentesi, svolse questo ruolo fino al maggio 1970. In seguito, Ceccaroni approdò in Regione, prima come consigliere e poi come assessore. Tornato a Rimini, diresse per alcuni anni l’Unità sanitaria locale e ricoprì incarichi di rappresentanza in enti locali fino alla sua morte, avvenuta il 15 giugno 1999. Parallelamente alla carriera amministrativa, Ceccaroni svolse sempre attivamente un’intensa attività politica nelle fila del Partito comunista.

L’operato del “Sindaco del dopoguerra” è immediatamente riconducibile a due evidenti lasciti: l’attuazione del piano regolatore e delle numerose opere di infrastrutturazione; e l’affermazione di Rimini come polo turistico popolare. La messa in atto del complesso piano regolatore, progettato dall’architetto Giuseppe Campos Venuti negli anni Sessanta, modificò profondamente la città, ammodernandola e ridefinendola, non senza attirare feroci critiche in relazione alla cementificazione e al rischio di saturazione edilizia. La scelta del turismo di massa fu, allo stesso modo, una scommessa vinta di Ceccaroni, concorde al suo «progetto di armonizzare la propensione turistica con la crescita e il miglioramento complessivo della città».

La pubblicazione dei suoi scritti mette in rilievo però anche un altro, importante aspetto del suo impegno politico. Il linguaggio istituzionale, tendenzialmente farraginoso e oscuro, può apparire troppo spesso orientato a celare il reale significato delle scelte politiche ai “non addetti ai lavori”. Al contrario, la lingua di Ceccaroni rivela, al di là delle asperità retoriche e di una spiccata prolissità, una visione nitida e un genuino impegno democratico rivolto al coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica.

La presentazione del volume è stata accompagnata dagli interventi dei due curatori, che hanno dato conto delle scelte effettuate nella selezione dei contributi e ne hanno illustrato le categorie tematiche. Il direttore dell’Istituto storico di Rimini Angelo Turchini e il presidente Paolo Zaghini hanno sottolineato la centralità della figura di Ceccaroni per l’affermazione di Rimini nel panorama italiano ed estero. Il dibattito si è arricchito della testimonianza dell’onorevole Lanfranco Turci, che ha ricordato gli anni del comune impegno politico all’interno della neo-costituita regione Emilia Romagna; e dell’attuale sindaco della città romagnola Andrea Gnassi, che ha messo in rilievo la giovane età del suo predecessore, appena ventottenne al suo primo mandato.

La raccolta degli scritti e degli interventi del “Sindaco del dopoguerra” costituisce una fondamentale tappa per l’avvio di uno studio approfondito sul dibattito politico riminese successivo alla ricostruzione. La stampa, a quattordici anni dalla morte, di una selezione scelta degli scritti di Ceccaroni rappresenta infatti un primo passo verso l’analisi del suo operato, la cui impronta ha fortemente influenzato lo sviluppo di Rimini come città turistica. Un ulteriore contributo allo studio organico della sua figura ­ sarà rappresentato dalla pubblicazione - prevista per i primi mesi del 2014 ­- di una raccolta di contributi critici sull’uomo politico che più di ogni altro ha improntato, nel bene e nel male, lo sviluppo di Rimini nella direzione attuale.