Gli archivi delle camere del lavoro e del Partito comunista italiano costituiscono un patrimonio fondamentale per chi si occupa di storia politica e del lavoro sui territori locali. Da anni l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forli-Cesena ospita i vari fondi prodotti da questi due importanti soggetti politici e sindacali della provincia. Nel corso degli ultimi quattro anni, questi fondi sono stati riordinati ed inventariati per essere resi consultabili dal pubblico e proprio di recente gli inventari sono stati inseriti nel portale on-line dell’Istituto beni culturali dell’Emilia-Romagna.

Il primo fondo su cui in ordine di tempo si è intervenuti è quello della Camera del lavoro, che è stato inventariato seguendo la struttura gerarchica dell’ente. In primis vi sono gli uffici della Camera del lavoro con la documentazione amministrativa e l’attività sindacale, e legati a questi quelli delle venti federazioni provinciali della Confederazione generale italiana del lavoro, tra le quali la Federazione impiegati operai metallurgini (Fiom), il Sindacato pensionati italiani (Spi), il Sindacato nazionale scuola (Sns) e la Funzione pubblica (Fp). Così come testimoniato in interventi archivistici in altre camere del lavoro è emerso che le organizzazioni sindacali non effettuavano una sistematica protocollazione, registrazione e archiviazione dei documenti, non facevano uso di titolari o altri sistemi di classificazione. La documentazione veniva invece raccolta per aree tematiche che si ritrovano quasi sempre sia nella serie della Camera del lavoro, sia in quelle delle federazioni. La parte principale del lavoro degli archivisti è stata quella di ricostruire l’ordine tematico creato nel tempo nei vari uffici.

In generale, in quasi tutte le federazioni il materiale documentario amministrativo era separato da quello dell’attività sindacale. La parte amministrativa riguarda soprattutto il tesseramento e le adesioni da parte dei lavoratori. In alcune federazioni non è stata conservata la parte amministrativa ma non manca mai quella relativa alle attività sindacali. La parte delle attività sindacali è praticamente uguale per quasi tutte le federazioni, il che fa pensare rispondesse a una logica impostata dalla stessa camera del lavoro. Nella documentazione sindacale non mancano mai le carte relative alle vertenze ma anche quelle prodotte nelle tante assemblee e congressi delle federazioni.

L’arco cronologico va dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni Novanta, anche se il materiale compreso tra il 1945 e la fine degli anni Cinquanta è decisamente scarso e molto lacunoso. Al contrario più ci si avvicina al presente e più le carte sono numerose e ricche di particolari. Ciò dipende probabilmente da dispersioni, ma non è da escludere che nella Camera del lavoro forlivese, così come accadeva spesso nei sindacati negli anni della ricostruzione, non sempre l’attività sindacale venisse totalmente documentata. La consistenza delle carte varia sensibilmente da fondo a fondo e ciò è sicuramente dovuto a dispersione della documentazione, non sempre infatti la consistenza delle carte corrisponde al peso della federazione in termini di iscritti. In generale però anche laddove la documentazione si presenta scarsa questa rappresenta comunque una testimonianza storica notevole sulle attività sindacali e sulla storia politica, economica e sociale del forlivese.

L’archivio della Federazione forlivese del Partito comunista italiano contiene i documenti che testimoniano l’attività del partito dal 1945 al 1991. La documentazione parte dal 1945 ma diventa più corposa a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta in quanto è da quel periodo che la struttura organizzativa del partito si fa più complessa. Questa testimonia le attività del partito negli anni del dopoguerra ed è formata principalmente da: carteggio e documentazione della federazione, documenti dei congressi e delle assemblee, verbali della segreteria e degli organismi dirigenti, materiali di lavoro delle varie commissioni e dei gruppi di lavoro, materiali elettorali e quelli delle feste de “l’Unità”.

Conservato presso l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena dal 2001, il fondo è stato oggetto nel 2002 di un primo lavoro di ricognizione che è servito successivamente come base per il riordino effettivo iniziato nell’estate del 2013. Durante il riordino, contrariamente a quello che era stato fatto nel precedente lavoro di ricognizione, si è deciso di isolare parte della documentazione in quanto, pur legata al partito comunista, era comunque prodotta da altri soggetti. Sono così stati creati altri cinque fondi, quattro di carte prodotte da deputati comunisti forlivesi, e naturalmente il fondo del Partito democratico della sinistra, con documentazione che va da 1991 al 1996.

Le carte dei deputati forlivesi conservano, in totale o in parte, i documenti che questi hanno prodotto e ricevuto durante gli anni passati in parlamento e che successivamente sono stati donati al partito. Si tratta di quattro figure importanti anche nel panorama nazionale oltre che in quello locale. Ariella Farneti dopo essere stata sindaco di Meldola (Fc) è stata senatrice dal 1963 al 1972. Nei due mandati al senato condusse una battaglia importante per il superamento dell’Opera nazionale maternità e infanzia (Onmi), istituita in epoca fascista, con l’obiettivo di creare al suo posto una nuova politica di welfare nazionale in materia di gestione di servizi per l’infanzia. Sergio Flamigni, dopo essere stato segretario sia della Camera del lavoro che del Pci di Forlì, è stato deputato dal 1968 al 1979 e senatore dal 1979 al 1987. Tra le sue molte attività parlamentari si ricorda senz’altro la sua fattiva presenza nelle commissioni d’inchiesta sulla mafia e sul sequestro di Aldo Moro. Nadia Masini, dal 2004 al 2009 sindaco di Forlì, è stata deputato dal 1987 al 1996 e da quell’anno sottosegretario alla Pubblica istruzione nei governi Prodi e D’Alema. Angelo Satanassi, sindaco di Forlì dal 1970 al 1979, è deputato dal 1979 al 1987, rivestendo incarichi nelle commissioni agricoltura e lavoro. Completano il quadro degli inventari pubblicati on-line quello delle sezioni dell’Anpi e del Pci di Forlimpopoli, entrambi donati di recente all’istituto.