Le prime tavole raccontano la fine: un campo di grano, un luglio caldissimo, un soldato che senza motivo si alza in piedi e sporge la testa fuori dalla trincea, il proiettile di un cecchino che lo uccide. Si apre così la graphic novel Renato Serra (Kleiner Flug, Scarperia 2015), che Andrea Meucci e Giorgio Carta hanno, rispettivamente, scritto e disegnato, offrendo un originale contributo alla commemorazione dell’intellettuale cesenate nel centenario della morte.

Il volume rientra infatti in un fitto programma promosso dal Comune di Cesena nel corso del 2015 per ricordare l’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale attraverso la figura di Serra, giovane critico letterario che in seguito all’intervento bellico partì volontario per il fronte e qui quasi immediatamente perse la vita, colpito a morte sul monte Podgora il 20 luglio 1915. Tra convegni di studi, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, concerti, mostre e percorsi itineranti, le iniziative hanno coinvolto vari istituti culturali della città romagnola (Biblioteca Malatestiana, Teatro Bonci, Centro cinema San Biagio, Conservatorio “B. Maderna”) e si sono concluse nel dicembre 2015 con le visite guidate a Casa Serra, residenza natale da qualche anno trasformata in museo. In questa serie di eventi pubblici, che hanno ribadito la centralità di Serra nella memoria culturale cesenate, la graphic novel realizzata da Meucci e Carta ha rappresentato un ulteriore esempio di come si possano mettere al servizio della divulgazione storica molteplici modalità di comunicazione.

I due autori hanno tratteggiato la biografia del protagonista scegliendo di soffermarsi non tanto sulla parte più nota, tragica e finale - quella cioè della scelta di arruolarsi volontario e della breve esperienza al fronte -, quanto invece sulla quotidianità, sulla “normalità” della sua precedente vita di giovane intellettuale, nato in provincia ma inserito in una rete di rapporti che lo portarono a diventare uno degli interpreti di rilievo del rinnovamento culturale italiano - o addirittura europeo, secondo il giudizio di un esegeta d’eccezione come Ezio Raimondi (Un europeo di provincia, il Mulino, Bologna 1993, libro citato anche nella divertente bibliografia essenziale posta in calce alla graphic novel, in cui si vede Serra aggirarsi tra gli scaffali di una biblioteca ed estrarre i testi più importanti, tra i quali la graphic novel stessa). La guerra è allora presente soltanto nelle pagine d’apertura e di chiusura, mentre le tavole rimanenti sono piene di incontri e amicizie, letture e amori, vizi e bravate, lutti e dolori, pigrizia e inquietudine, fantasie e sogni a occhi aperti. In questo modo, Meucci e Carta ci illustrano lo scivolamento verso la catastrofe bellica di un letterato che, rimanendo distante dalla foga interventista di molti intellettuali dell’epoca, nel celebre Esame di coscienza (1915) finì per intendere la guerra come un fenomeno della natura, che bisogna accettare quando viene e come viene, proprio perché - nelle sue parole - «in fondo la guerra è un fatto, enorme, magari terribile, ma né più né meno che un fatto, come tanti altri».

Filologicamente corretta nel richiamare l’indole fatalista e l’ispirazione pre-politica del volontario-Serra (d’altra parte, l’autore dei testi, Meucci, è laureato in storia), il valore aggiunto della graphic novel sta nella capacità di evocare le passioni del letterato-Serra (Petrarca, Dante, Machiavelli, Kipling) insieme ai luoghi esistenziali dell’uomo-Serra, a partire dalle città da lui vissute: la Cesena di fine Ottocento e dell’infanzia; la Bologna di inizio Novecento e degli studi accademici; e poi Roma per il servizio militare, Firenze per l’apprendistato professionale, di nuovo Cesena a dirigere la Biblioteca Malatestiana. Ci vengono così restituite immagini degli ambienti di formazione e di lavoro, di svago e di riflessione, disegnati in modo essenziale ma con attenzione ai dettagli: si vedano per esempio gli interni della sua abitazione familiare, con le pareti fedelmente dipinte a strisce verticali come nell’originale.

Contribuendo a preservare la figura di Serra come intellettuale atipico e nello stesso tempo emblematico del clima culturale di inizio XX secolo, il volume di Meucci e Carta di fatto si inserisce nella recente tendenza al rilancio della fumettistica come linguaggio per vari aspetti adatto alla narrazione del passato storico (si pensi per esempio alla collana Cronaca storica delle edizioni Becco Giallo). Ovviamente senza possedere la profondità analitica della miglior saggistica, in generale la combinazione di disegni e testi rivela una buona predisposizione a raccontare pagine di storia in una dimensione bidimensionale facilmente accessibile, ma non per questo priva di qualità ermeneutiche. Non si tratta certo di una scoperta assoluta delle potenzialità del fumetto, ora elevato a graphic novel, nell’ambito della divulgazione storica, perlomeno per chi ricorda trascorse esperienze come la Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi o per chi si è già imbattuto in capolavori come Berlin di Jason Lutes; ma di una proficua conferma, sì.


Risorse on line

Casa editrice e anteprima del libro
http://www.kleinerflug.com/prodotto/renatoserra/
Programma Renato Serra e la Grande guerra 1915-2015
http://www.comune.cesena.fc.it/cesenacultura/centenarioserra 
Casa museo Renato Serra
http://www.comune.cesena.fc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/SU_/cesenacultura:istituticulturali-casaserra/GPA/15/GPI/7#GPContent